A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
Nel Bollettino dell’autorità regolatoria neozelandese, pubblicato nel Marzo 2025 (1), è stato riportato un avviso relativo ai fattori che possono determinare un aumento dei livelli plasmatici della colchicina e contribuire alla tossicità associata a trattamento con colchicina.
La colchicina ha un indice terapeutico ristretto (2).
La tossicità correlata a questo farmaco è associata ad un elevato tasso di mortalità.
I primi segni di tossicità includono nausea, vomito, dolore addominale e diarrea emorragica.
In caso di overdose si può verificare un’insufficienza multiorgano dopo 24-72 ore.
Di solito si manifesta con danno epatico, renale, respiratorio, neurologico e midollare.
In alcuni casi l’esito è stato fatale.
Le patologie concomitanti che possono contribuire all’insorgenza di tossicità includono l’alterazione della funzionalità renale ed epatica.
Un altro fattore è rappresentato dall’età avanzata.
I farmaci che possono interagire con la colchicina includono itraconazolo, fluconazolo, ketoconazolo, claritromicina, eritromicina, diltiazem, verapamil, amiodarone e ciclosporina.
La leucopenia e la trombocitopenia indotte da colchicina possono essere intensificate dall’impiego di altri farmaci, come i FANS, gli ACE-inibitori, la carbamazepina, la clozapina, il metotrexato e gli antidepressivi triciclici.
Inoltre, il rischio di emorragie può aumentare nei pazienti trattati con anticoagilanto.
Gli operatori sanitari devono raccomandare ai pazienti di sospendere immediatamente il trattamento con colchicina e consultare un medico, qualora si dovessero manifestare sintomi di tossicità.
Bibliografia
- Prescriber Update 2025; 46: 5-7.
- Finkelstein Y, et al. Colchicine poisoning: the dark side of an ancient drug. Clinical Toxicology 2010; 48: 407-14.
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