A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
L’Autorità regolatoria australiana (Therapeutic Goods Administration, TGA) ha pubblicato un avviso relativo al rischio di morte cardiovascolare improvvisa in pazienti trattati con azitromicina.
È noto che l’assunzione di azitromicina può determinare l’insorgenza di ipotensione, palpitazioni, aritmie ventricolari associate a prolungamento dell’intervallo QT e torsione di punta.
Tale rischio è raro, ma sembra essere maggiore durante i primi 5 giorni di terapia.
Gli operatori sanitari devono prendere in considerazione di far effettuare un controllo elettrocardiografico in pazienti che hanno un elevato rischio di sviluppare un prolungamento dell’intervallo QT.
Casi riportati in Australia
Fino ad marzo 2024, nel database australiano (Adverse Events Management System, AEMS) erano presenti 4 segnalazioni relative a morte cardiovascolare in pazienti trattati con azitromicina.
Tali casi riguardavano pazienti di entrambi i sessi di età compresa tra 26 e 84 anni.
Nella maggior parte dei casi l’età era >60 anni.
In 2 casi, l’azitromicina era l’unico farmaco sospettato.
Tale avviso è stato pubblicato a seguito dei risultati di alcuni studi osservazionali, in cui è stato evidenziato un aumento di 2 volte di un raro potenziale rischio a breve termine di morte cardiovascolare in soggetti adulti esposti ad azitromicina rispetto ad altri antibiotici, inclusa l’amoxicillina.
Tuttavia, questi risultati non sono sufficienti a stabilire o ad escludere una relazione causale tra assunzione del farmaco ed evento avverso.
Bibliografia
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