A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
Nel Bollettino dell’autorità regolatoria neozelandese, pubblicato nel Settembre 2024 (1), è stato riportato un avviso relativo al possibile rischio di sviluppare interazioni tra farmaci ed alimenti.
Alcuni alimenti possono alterare la farmacocinetica (assorbimento, distribuzione, metabolismo o escrezione) di un farmaco (2) e/o la farmacodinamica.
In alcuni casi, questa interazione può essere clinicamente rilevante, determinando una riduzione dell’efficacia del farmaco oppure aumentare il rischio di sviluppare reazioni avverse.
Ad esempio alcuni frutti contengono la naringina (un flavonoide) inibisce l’isoenzima CYP3A4. Anche il succo di pompelmo inibisce il CYP3A4, per cui può aumentare l’esposizione ai farmaci metabolizzati da questo isoenzima, come le statine e i calcio-antagonisti (3).
Alcuni alimenti sono ricchi di vitamina K, come i broccoli, i vegetali a foglia verde e il fegato. Il consumo di tali cibi può alterare l’effetto anticoagulante del warfarin.
Bibliografia
- Prescriber Update 2024; 45: 59–61
- Petric Z, et al. Food-drug interactions with fruit juices. Foods 2020; 10: 33.
- Preston CL, et al. How fruit juice interacts with common medicines. Pharmaceutical Journal 2014; 293: 369-72.
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