A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
L’Agenzia Regolatoria inglese (Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency, MHRA) ha pubblicato un comunicato relativi ai rischi nei bambini a seguito di esposizione paterna al valproato nei 3 mesi precedenti al concepimento, in quanto uno studio osservazionale retrospettivo suggerisce un aumento del rischio di disturbi dello sviluppo a livello neurologico.
Tale aumento è stato osservato nei figli di soggetti che avevano assunto valproato nei 3 mesi prima del concepimento, rispetto a coloro che erano stati esposti a lamotrigina o a levetiracetam (1).
Gli operatori sanitari devono raccomandare ai pazienti di non interrompere l’assunzione di valproato né di modificare la dose senza aver prima consultato il proprio medico, in quanto l’interruzione della terapia può determinare un peggioramento della propria condizione.
Due studi condotti nel 2013 (2,3) non avevano evidenziato un aumento del rischio nei figli di soggetti che avevano utilizzato antiepilettici; tuttavia, tali studi avevano dei limiti.
Bibliografia
- European Network of Centres for Pharmacoepidemiology and Pharmacovigilance (ENCEPP). Study protocol EUPAS34201 (accessed August 2023).
- Veiby G, et al. Exposure to antiepileptic drugs in utero and child development: a prospective population-based study. Epilepsia 2013; 54: 1462-1472.
- Engeland A, et al. Effects of preconceptional paternal drug exposure on birth outcomes’: cohort study of 340000 pregnancies using Norwegian population-based databases. British Journal of Clinical Pharmacology 2013; 75: 1134-1141.
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