A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
– È stato riportato che alcuni farmaci che possono causare disturbi del gusto. – Sebbene i disturbi del gusto non possano essere considerati come reazioni avverse che mettono in pericolo la vita, gli operatori sanitari dovrebbero essere consapevoli che possono comunque avere un impatto sull’aderenza terapeutica, sull’assunzione del cibo e sullo stato nutrizionale. |
Nel Bollettino dell’autorità regolatoria neozelandese, pubblicato nel Dicembre 2021 (1), è stato riportato un articolo relativo ai farmaci che possono determinare l’insorgenza di disturbi del gusto (2,3), tra cui:
- Alterazione della percezione del gusto (disgeusia)
- Riduzione della percezione del gusto (ipogeusia)
- Aumento della percezione del gusto (ipergeusia)
- Perdita totale del gusto (ageusia)
Diversi meccanismi possono essere coinvolti:
- Azione diretta del farmaco, attraverso un’interazione farmaco-recettore, disturbi della propagazione del potenziale di azione delle membrane cellulari dei neuroni afferenti ed efferenti (4).
- Riduzione dell’accesso ai recettori per secchezza delle mucose o aumento della congestione nasale (4).
- Cambiamento della composizione o della quantità della saliva (5).
- Un’interazione farmacocinetica tra farmaci (2).
Al Centro di Monitoraggio delle Reazioni Avverse (Centre for Adverse Reactions Monitoring, CARM) della Nuova Zelanda, sono pervenute segnalazioni di disturbi del gusto, dove erano riportati farmaci sospettati, tra cui i seguenti:
- Atorvastatina
- Metoprololo
- Omeprazolo
- Terbinafina
- Vareniclina
- Zopiclone
I disturbi del gusto non possono essere considerati come reazioni avverse che mettono in pericolo la vita. Tuttavia, possono avere un impatto sull’aderenza terapeutica, sull’assunzione del cibo e sullo stato nutrizionale.
Per compensare questo fastidio, può accadere che i pazienti aumentino l’assunzione di fluidi e ciò può determinare un aumento della frequenza urinaria che potrebbe causare incontinenza urinaria soprattutto nei soggetti anziani.
L’aumento di assunzione di sale e zuccheri potrebbe complicare la gestione di patologie concomitanti, come il diabete e l’ipertensione (6).
Nella maggior parte dei casi, è opportuno modificare la dose del farmaco sospettato oppure sospendere il trattamento o cambiare il farmaco con un altro (7).
Bibliografia
- Prescriber Update 2021; 42: 54–56.
- Schiffman SS. Influence of medications on taste and smell. World Journal of Otorhinolaryngology – Head and Neck Surgery 2018; 4: 84–91.
- Giudice M. Taste disturbances linked to drug use: Change in drug therapy may resolve symptoms. Canadian Pharmacists Journal/Revue des Pharmaciens du Canada 2006; 139: 70–3.
- Tuccori M, et al. Drug-induced taste and smell alterations: A case/non-case evaluation of an Italian database of spontaneous adverse drug reaction reporting. Drug Safety 2011; 34: 849–59.
- Rademacher WMH, et al. Oral adverse effects of drugs: Taste disorders. Oral Diseases 2020; 26: 213–23.
- Douglass R, Heckman G. Drug-related taste disturbance: A contributing factor in geriatric syndromes. Canadian Family Physician 2010; 56: 1142–7.
- Doty RL, et al. Drug-induced taste disorders. Drug Safety 2008; 31: 199–215.
Link
- Autorità regolatoria neozelandese (Bollettino – Dicembre 2021)