A cura di Cristina Guarnera. UOSD Farmacologia Clinica. AOU Policlinico “G. Martino” Messina
Le reazioni cutanee sono comunemente segnalate in associazione alle penicilline. Tra l’1 gennaio 2010 e il 31 dicembre 2014, il Centro di Monitoraggio delle Reazioni Avverse (CARM) neozelandese ha ricevuto un totale di 471 segnalazioni di reazioni cutanee associate al trattamento con penicilline e l’81% di queste segnalazioni riportava il tempo di insorgenza della reazione.
Lo sviluppo rapido della reazione di ipersensibilità di tipo immediato (mediata dalle IgE) si verifica spesso entro la prima ora dall’assunzione di antibiotici contenenti la penicillina.
Su 471 segnalazioni, il 18% era rappresentato da reazioni cutanee che si sono verificate nella prima ora dopo la somministrazione di penicillina e il 46% da reazioni insorte nelle 24 ore dopo la somministrazione (Figura). Queste reazioni cutanee generalmente comprendevano rash, orticaria ed angioedema.
Figura. Percentuale di reazioni cutanee correlate alle penicilline in base al tempo di insorgenza.
Altre reazioni cutanee possono richiedere tempi più lunghi per manifestarsi e possono comparire anche dopo la fine del trattamento. L’8% di tutte le reazioni cutanee, associate alle penicilline, che sono state segnalate, si è verificato tra 8 e 30 giorni dopo l’inizio del trattamento.
Le reazioni cutanee ritardate sono mediate spesso dalle cellule T e di solito richiedono da giorni a settimane per manifestarsi. Le reazioni di maggiore gravità di questo tipo erano la necrolisi epidermica tossica e la sindrome di Stevens-Johnson; mentre le reazioni ritardate più comuni comprendevano rash maculopapulari e morbilliformi.
Quando si verifica una reazione cutanea, bisogna sospendere il trattamento con penicilline ed iniziare un’appropriata terapia di supporto. Inoltre, bisogna prendere in considerazione un trattamento alternativo.
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