Statine – più che semplice miopatia. Ministero della Salute neozelandese dicembre 2015

A cura di Cristina Guarnera. UOSD Farmacologia Clinica. AOU “G. Martino” Messina

  • È noto che le statine possano causare miopatie e rabdomiolisi.
  • È stata segnalata anche una forma di miopatia necrotizzante immuno-mediata associata all’uso di statine.
  • Èimportante distinguere tra danni muscolari immuno-mediati e miopatia autolimitante in quanto i pazienti potrebbero avere bisogno di una terapia immunosoppressiva.

Miopatia autolimitante e rabdomiolisi
Le statine possono causare miopatia che si presenta con dolore muscolare, debolezza con o senza elevati livelli serici di creatinchinasi. La rabdomiolisi è la forma più severa di danno muscolo-scheletrico che si manifesta consintomi a livello muscolare e livelli di creatinchinasi >10 volte il limite superiore della norma (1).
Le statine inducono effetti muscolari che sono dose-dipendenti. Le interazioni delle statine con gli inibitori del CYP3A4 possono anche aumentare l’esposizione alle statine. È dunque importante che i rischi di miopatia e rabdomiolisi siano presi in considerazione e trattati quando viene iniziata o cambiata una terapia con statine, oppure se si aumentail dosaggio e se vengono aggiunti farmaci che possono interagire con esse. Questi effetti miotossici diretti delle statine sono definiti anche “autolimitanti” perché i sintomi tendono a risolversi riducendo il dosaggio, sostituendo la statina con una di minore potenza o sospendendo il trattamento (2).

Miopatia necrotizzante immuno-mediata
Di recente sono pervenute segnalazioni di miopatia necrotizzante immuno-mediata associata all’uso di statine. Questa forma di miopatia è caratterizzata da debolezza muscolare progressiva, elevati livelli serici di creatinchinasi e progressione dei segni e dei sintomi anche dopo la sospensione della terapia con statine.
Nella tabella è riportato un confronto tra gli effetti muscolari autolimitanti e la miopatia necrotizzante immuno-mediata associata a statine.
È stato identificato un autoanticorpo anti-HMG-CoA-reduttasi in associazione alla miopatia immuno-mediata necrotizzante e l’identificazione di questo autoanticorpo in pazienti in cui vi è il sospetto di miopatia necrotizzante autoimmune indotta da statine è utile per confermare la diagnosi (3).
La terapia consiste nella sospensione della statina e, quando necessario, nel trattamento con farmaci immunosoppressori quali prednisone, metotrexato, azatioprina o ciclosporina (3).

Segnalazioni in Nuova Zelanda
Il Centro di Monitoraggio delle Reazioni Avverse (CARM) neozelandese ha ricevuto 167 segnalazioni di effetti muscolari autolimitanti associati all’uso di statine nel periodo compreso dal 2010 al 2014 ed 1 sola segnalazione di miopatia necrotizzante immuno-mediata associata ad atorvastatina nel 2014.

Tabella. Confronto tra le caratteristiche della miopatia autolimitante e la miopatia necrotizzante immuno-mediata

 

Effetti muscolari autolimitanti

Miopatia necrotizzante immuno-mediata

Incidenza

Frequente

Rara

Debolezza in sede prossimale

Non frequente

Comune

Livelli di creatinchinasi

Normali o lievemente elevati (anche se possono essere >100.000 UI/L nei casi di rabdomiolisi)

Elevati (1.000-50.000 UI/L)

Correlazione temporale

Si risolve dopo la sospensione

Si può manifestare dopo anni di utilizzo; può comparire o persistere dopo interruzione del trattamento con statine

Anticorpi anti-HMG-CoA-reduttasi

Assente

Presente

Elettromiografia

Aspecifica o normale

Miopatia irritativa

Biopsia

Aspecifica

Marcata necrosi muscolare con infiammazione minima o assente

Trattamento

Interruzione del trattamento con statine o riduzione del dosaggio

Interruzione della terapia con statine e trattamento con immunosoppressori

Bibliografia

  1. Sathasivam S, Lecky B. Statin induced myopathy. BMJ 2008; 337: a2286.
  2. Mohassel P, Mammen A. The spectrum of statin myopathy. Current Opinion in Rheumatology 2013; 25: 747-752.
  3. Babu S, Li Y. Statin induced necrotizing autoimmune myopathy. Journal of the Neurological Sciences 2015; 351: 13-17.

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Ultimo aggiornamento: 07 marzo 2016