a cura di Maria Elisa Raccuia. UOSD Farmacologia Clinica. AOU Policlinico “G. Martino” Messina
Sulla rivista Archives Disease in Childhood è stato pubblicato un articolo (1) in cui vengono riportati i risultati di uno studio prospettico relativo alle ADR che insorgono nei neonati ospedalizzati.
L’obiettivo di questo studio spagnolo, condotto presso il Dipartimento Neonatale dell’Ospedale Clinico San Carlos a Madrid, tra Maggio 2012 e Giugno 2013, era quello di valutare la frequenza e le caratteristiche delle reazioni avverse (ADR) nei neonati ospedalizzati al fine di comprendere e migliorare l’assistenza neonatale.
Risultati
- Sono stati inclusi nello studio 313 neonati (140 femmine,173 maschi) e sono state analizzate 2166 prescrizioni di farmaci. Sessantanove pazienti (22%) non hanno ricevuto alcun trattamento e il numero medio di farmaci assunti era 7 per paziente. Considerando interamente tutte le prescrizioni, la durata media di un trattamento è stata 5,5 giorni. Complessivamente 700 prescrizioni (32%) sono state somministrate come singola dose e la durata media del trattamento a dosi multiple è stata pari a 8,1 giorni.
L’intervallo più comune tra le dosi era “ogni 24 ore” (N = 543; 25%). La via di somministrazione più spesso utilizzata era quella endovenosa (N = 1113; 51%), seguita da quella enterale (N = 419; 19%) e quella intramuscolare (N = 259; 12%). - In 54 pazienti (17 %; 20 femmine e 34 maschi) si è manifestata almeno una ADR; inoltre, sono state identificate 116 ADR differenti (5% delle 2166 prescrizioni).
L’imputabilità delle ADR è stata valutata applicando l’algoritmo di Naranjo: sono state considerate nell’11% dei casi “certe”, nel 57% “probabili” e nel 32% “possibili”. In 8 casi, non erano disponibili informazioni sufficienti e pertanto sono state esclusi dall’analisi.
La maggior parte delle ADR osservate era di grado moderato (N = 49; 42%), mentre 47 (41%) erano di lieve entità e 20 di grado severo, inclusi 3 casi ad esito fatale.
Nel 73% dei casi si trattava di ADR acute e duravano tra 1 e 7 giorni (39%).
In 87 casi (75%) le ADR erano attese in base al meccanismo d’azione del farmaco (Tipo A).
In 44 casi (38%) si e’ reso necessario iniziare un trattamento specifico dopo l’insorgenza della reazione avversa. - L’incidenza di ADR aumentava in misura statisticamente significativa quando sono stati impiegati 5 o più farmaci per paziente.
Su 141 neonati che hanno ricevuto una o due prescrizioni, soltanto 2 (1,4%) hanno sviluppato ADR, mentre, su 80 pazienti che hanno ricevuto più di 5 prescrizioni, 47 (58,7%) hanno manifestato reazioni avverse (p<0,001). - Complessivamente, erano 35 i farmaci responsabili di ADR ed è stato osservato che altri 12 farmaci erano stati prescritti in concomitanza.
Antibiotici e caffeina citrato erano i farmaci più probabilmente associati ad ADR ed erano anche più spesso prescritti nei neonati.
I gruppi di farmaci più probabilmente associati ad ADR erano gli antinfettivi per uso sistemico (N = 34; 29%): sono stati osservati 11 casi di alterazione della funzionalità epatica (elevati livelli di enzimi epatici come le transaminasi e bilirubina), 8 di trombocitopenia, 8 di flebite, 2 di vomito, 2 di diarrea, 1 caso di anemia, 1 di aumento dell’azotemia e della creatinina, 1 di sovra-infezione.
Ampicillina, linezolid e meropenem sono stati gli antibiotici più comunemente associati all’insorgenza di ADR (20 casi su 34).
Gli altri due principali gruppi di farmaci correlati ad ADR sono stati quelli attivi sul sistema nervoso e gli agenti cardiovascolari (33 e 22 ADR, rispettivamente). - Le ADR provocate dai farmaci attivi sul sistema nervoso sono state principalmente osservate a carico del sistema cardiovascolare (6 episodi di tachicardia, 3 di bradicardia, 3 di ipertensione e 2 di ipotensione), sul tratto digerente (4 casi di vomito, 2 di sanguinamenti digestivi e 1 di stipsi) e sul stesso sistema nervoso (6 casi di eventi di stimolazione quali irritabilità, irrequietezza e nervosismo).
- I farmaci attivi sul sistema cardiovascolare sono risultati coinvolti principalmente in 11 casi di disordini di tipo gastrointestinale (enterocolite necrotizzante, emorragia gastrointestinale, vomito, stipsi, intolleranza alimentare e dolori addominali), in 4 casi di alterazioni elettrolitiche (ipokaliemia, iperkaliemia, iponatremia, ipocalcemia) e in 4 casi di alterazioni cardiovascolari (ipertensione e tachicardia).
- La caffeina citrato è risultata implicata in 19 eventi, di cui alcuni a carico del sistema cardiovascolare (6 episodi di tachicardia e 3 di ipertensione), del tratto gastrointestinale (1 di emorragia e 2 di vomito), del sistema nervoso centrale (6 casi di eventi di stimolazione quali irritabilità, irrequietezza e nervosismo) e un solo caso di aumento dei livelli ematici di bilirubina (> 7,1 mg/dL).
- L’ibuprofene è risultato il secondo farmaco, correlato ad ADR, più comunemente prescritto: sei pazienti hanno manifestato due o più sintomi gastrointestinali (compresi emorragia gastrointestinale, vomito, stipsi, intolleranza alimentare e dolori addominali), mentre 3 hanno manifestato solo emorragia gastrointestinale, 2 enterocolite necrotizzante e altri 2 insufficienza renale con elevati livelli serici di creatinina.
- La ferroglicina solfato è stata coinvolta in 7 casi di stipsi e in 5 di disordini digestivi (vomito, dolore addominale e intolleranza alimentare).
In sintesi, gli autori dello studio hanno osservato che nei neonati ospedalizzati l’incidenza di ADR è elevata e che aumenta con il numero di prescrizioni.
Bibliografia
- Belén Rivas A, et al. Adverse drug reactions in neonates: a prospective study. Arch Dis Child 2016; 101: 371-6.