A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
In uno studio di coorte (1), pubblicato sulla rivista JAMA Ophthalmology, è stata valutata l’incidenza di eventi gravi immuno-mediati (sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica e anemia aplastica) che si sono manifestati in pazienti esposti ad inibitori dell’anidrasi carbonica.
È stata confrontata l’incidenza osservata quando il farmaco è stato utilizzato sotto forma di collirio con quella osservata dopo somministrazione orale.
Nelle 2 coorti considerate durante il periodo 1995-2020, sono stati inclusi 128.942 pazienti di età >65 anni.
- I colliri utilizzati contenevano nel 71% dei casi dorzolamide, mentre nel resto dei casi il collirio era a base di brinzolamide.
- Per la somministrazione orale, nel 92% dei pazienti è stata utilizzata acetazolamide, mentre nei restanti casi la metazolamide.
Sono stati registrati gli eventi immuno-mediati che sono insorti entro 120 giorni dalla prima esposizione.
Il rischio assoluto di sviluppare uno degli eventi avversi gravi è risultata pari a:
- 1 su 481 pazienti che avevano ricevuto una prima prescrizione di collirio a base di inibitori dell’anidrasi carbonica;
- 1 su 345 dei soggetti che avevano ricevuto una prima prescrizione di inibitori dell’anidrasi carbonica per via orale.
Bibliografia
- Popovic MM, et al. Serious adverse events of oral and topical carbonic anhydrase inhibitors. JAMA Ophthalmol 2022; 140: 235-242