Sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica associate ad ambroxolo e bromexina

A cura di Simona Lucchesi. Specialista in Farmacognosia
 
Secondo quanto riferito in un articolo riportato sulla rivista Prescrire International (1), nel 2017 un gruppo spagnolo ha pubblicato un case report relativo all’insorgenza della sindrome di Stevens-Johnson in un uomo di 39 anni esposto ad ambroxolo (2).
Il paziente fu ricoverato in ospedale per un’infiammazione cutanea, principalmente nella zona della mucosa orale e genitale, con erosioni confluenti, vescicolazione, formazione di croste ed essudato giallo siero-sanguinoso.
Dieci giorni prima del ricovero, l’uomo aveva assunto ambroxolo, un mucolitico espettorante, per un comune raffreddore.
Il paziente fu sottoposto ad ulteriori indagini, per valutare altre possibili cause, tra cui un’infezione da Herpes virus o da micoplasma, che però risultarono tutte negative.

  • Alla fine del 2017, nella banca dati del Sistema Europeo di Farmacovigilanza, resa disponibile al pubblico, erano presenti 66 segnalazioni di sindrome di Stevens-Johnson e 33 segnalazioni di necrolisi epidermica tossica associati ad ambroxolo.

L’ambroxolo è un metabolita della bromexina.

  • Nella banca dati del Sistema Europeo di Farmacovigilanza sono presenti 15 casi di sindrome di Stevens-Johnson e 5 casi di necrolisi epidermica tossica associati a bromexina.

Poiché l’ambroxolo e la bromexina sono contenuti in molte specialità presenti in commercio, gli operatori sanitari dovrebbero informare i pazienti delle possibili reazioni avverse a cui vanno incontro assumendoli.
 
Bibliografia

  1. Prescrire International 2018; 27: 99.
  2. Combalia A, et al. Stevens-Johnson syndrome probably induced by ambroxol. Clin Exp Dermatol 2017; 42: 465-467.
Ultimo aggiornamento: 28 giugno 2018