A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
E’ stato condotto uno studio (1) per valutare il rischio di infarto miocardico acuto associato all’uso di FANS per via orale. Nello studio sono stati utilizzati i database sanitari canadesi ed europei.
La coorte includeva 446.763 soggetti, di cui 61.460 casi (con infarto miocardico acuto) e 385.303 controlli.
L’assunzione di FANS (qualsiasi dose per 1 settimana, 1 mese o >1 mese) è risultata associata ad un aumento del rischio di infarto miocardico.
- L’uso di FANS per 1-7 giorni è risultato associato ad una probabilità di aumento di rischio di infarto del miocardio pari al 92% per il celecoxib, al 97% per l’ibuprofene e al 99% per diclofenac, naproxene e rofecoxib.
- I corrispondenti odds ratio erano pari a:
- 1,24 (ICr 95% 0,91-1,82) per celecoxib;
- 1,48 (ICr 95% 1,00-2,26) per ibuprofene;
- 1,50 (ICr 95% 1,06-2,04) per diclofenac;
- 1,53 (ICr 95% 1,07-2,33) per naproxene;
- 1,58 (ICr 95% 1,07-2,17) per rofecoxib.
- Un rischio maggiore di infarto miocardico è stato documentato per dosi più elevate di FANS.
- L’utilizzo per un periodo >1 mese non sembrava associato ad un rischio maggiore rispetto a quello associato all’utilizzo per un periodo più breve.
In sintesi
Tutti i FANS, incluso il naproxene, sono risultati associati ad un aumento del rischio di infarto miocardico acuto. Tale rischio associato ad uso di celecoxib era sovrapponibile a quello dei FANS tradizionali, mentre risultava inferiore rispetto a quello associato a rofecoxib.
Il rischio era maggiore durante il primo mese di utilizzo di FANS ed era associato alle dosi superiori.
Bibliografia
- Bally M, et al. Risk of acute myocardial infarction with NSAIDs in real world use: bayesian meta-analysis of individual patient data. BMJ 2017; 357: j1909.
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