A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
Caso clinico (1)
Una donna di 23 anni aveva un tatuaggio Black Henna sul dorso della mano e sull’avambraccio.
Questo tatuaggio cancellabile conteneva parafenilenediamina (paraphenylenediamine, PPD).
Due giorni dopo aver effettuato il tatuaggio, la paziente sviluppò lesioni eritemato-vescicolose urenti intensamente pruriginose ed edematose, che coinvolgevano l’area tatuata, corrispondente al disegno originale.
Le lesioni migliorarono dopo applicazione topica di corticosteroidi (clobetasolopropionato).
La paziente rifiutò di effettuare i test per valutare la presenza di una possibile allergia, che pertanto non furono effettuati.
Attualmente, l’hennè (Henna)è molto popolare nei paesi occidentali eviene utilizzato per colorare i capelli, ma anche per disegnare i tatuaggi cancellabili. Spesso l’hennè è mescolato a parafenilenediamina (PPD), che viene aggiunta per ridurre il tempo di fissaggio o per ottenere una colorazione più scura.
Tale sostanza può determinare l’insorgenza di reazioni avverse sistemiche di grado severo.
La reazione allergica più frequente è rappresentata dalla dermatite da contatto, il cui trattamento si basa sull’applicazione di corticosteroidi a livello locale.
Bibliografia
- Anzi OE, Hassam B. Black henna tattoo: risk of developing allergic contact eczema. Pan AfrMed J 2018; 30: 46.
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