Lupus discoide scatenato da una dermatite allergica da contatto causata da una tintura per capelli

Lidia Sautebin e Immacolata Caputo – Dipartimento di Farmacia – Università di Napoli Federico II

Riportiamo di seguito un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Contact Dermatitis (Discoid lupus triggered by allergic contact dermatitis caused by a hair dye. Contact Dermatitis 2016; 74: 61–64) a cura di un gruppo di ricercatori belgi Eline Van Aerde1, Stefan Kerre2 and An Goossens1 (1Department of Dermatology, University Hospitals Leuven, 3000, Leuven, Belgio, e 2Dermatology practice, B-3200, Aarschot, Belgio) che hanno descritto un caso di lupus discoide scatenato da una dermatite allergica da contatto causata da una tintura per capelli.
Gli Autori riportano che il lupus eritematoso cutaneo (CLE) comprende un quadro clinico di malattie autoimmuni della cute tra cui il lupus eritematoso cutaneo acuto, il lupus eritematoso cutaneo sub-acuto e il lupus eritematoso cutaneo discoide (DCLE) (1-4). Gli Autori riferiscono che il CLE può essere scatenato da diversi fattori esterni come la luce ultravioletta, i farmaci, le infezioni e la dermatite irritativa da contatto, mentre il DCLE può essere indotto dalla dermatite allergica da contatto.

Caso clinico

Gli Autori descrivono il caso di una donna di 32 anni che si è presentata presso il loro Dipartimento di Dermatologia presentando lesioni infiammatorie rosse e pruriginose nella zona retro-auricolare e sulla parte alta della schiena. La paziente aveva riferito che le lesioni erano apparse in seguito all’applicazione di una tintura per capelli, che aveva ben tollerato quando era stata utilizzata in passato. Le era stata, quindi, diagnosticata una dermatite allergica da contatto sub-acuta. Gli Autori riportano, inoltre, che le lesioni erano state trattate con una potente crema a base di corticosteroidi e che erano completamente scomparse nell’arco di una settimana.
Tuttavia, due settimane dopo, la paziente si era recata nuovamente presso il Dipartimento di Dermatologia in cui gli Autori dell’articolo svolgono la loro attività, in quanto le era comparsa una nuova eruzione di placche eritemato-squamose nettamente delimitate e distribuite in maniera identica alla precedente eruzione cutanea. Gli Autori, quindi, hanno effettuato una biopsia cutanea, prelevando un campione dalle lesioni presenti sull’orecchio destro, che ha mostrato una dermatite vacuolare dell’interfaccia con infiltrato infiammatorio linfocitario periannessiale compatibile con il DCLE, anche se viene precisato che non è stata eseguita la colorazione dell’immunofluorescenza diretta.
Gli Autori aggiungono che le analisi del sangue che erano state eseguite, comprendenti l’emocromo completo con formula, la proteina C reattiva, la velocità di eritrosedimentazione e gli anticorpi anti-nucleo, non avevano mostrato alcuna alterazione.
La paziente, quindi, come riferiscono gli Autori è stata sottoposta a patch test, con il test IQ Ultra Chambers® (Chemotechnique, Vellinge, Svezia) coperto con il cerotto adesivo Mefix® (Mölnlycke Healthcare, Göteborg, Svezia) testando la serie di base europea, la serie per parrucchieri (Chemotechnique) e la tintura per capelli utilizzata dalla paziente, tal quale (semi-open test). La lettura del test è stata effettuata il giorno 2 e 4, in accordo alle linee guida dell’International Contact Dermatitis Research Group (ICDRG). Il patch test ha mostrato il giorno 2 e 4 una reazione positiva (2+) alla p-fenilendiamina (PPD) e al toluene 2,5-diammina mentre il semi-open test ha mostrato il giorno 2 una reazione positiva (1+) alla tintura per capelli.
Gli Autori sottolineano che, dopo due settimane dall’applicazione dei patch test, la reazione di tipo eczematoso manifestata dalla paziente si era evoluta in placche eritemato-squamose simili alle lesioni che la donna aveva precedentemente manifestato. Gli Autori, quindi, hanno eseguito la biopsia di una zona della cute su cui era stato applicato il patch test e su cui si era manifestata la reazione positiva verso la PPD e riferiscono di aver ottenuto gli stessi risultati della precedente biopsia. Anche queste lesioni, come riferiscono gli Autori, sono scomparse dopo l’applicazione topica di un potentissimo corticosteroide, lasciando però iperpigmentazioni post-infiammatorie. Gli Autori, quindi, hanno vietato alla paziente di utilizzare in futuro qualsiasi tintura per capelli e riferiscono che, fino al momento della pubblicazione dell’articolo, la paziente non aveva avuto nessuna recidiva.

Discussione
Gli Autori riportano che il DCLE è una patologia cutanea autoimmune caratterizzata dallo sviluppo di auto-anticorpi che attaccano la cute a livello dell’interfaccia (giunzione dermo-epidermica) (5). Sottolineano che il peggioramento del DCLE può essere indotto da vari fattori esterni tra cui la dermatite allergica da contatto che, tuttavia, è meno frequentemente descritta come fattore di innesco. In letteratura, infatti, sono riportati solo alcuni casi clinici con risultati positivi dei patch test ed esame istopatologico di DCLE in cui erano stati implicati come possibili allergeni il prednicarbato (6), il dibutilestere dell’acido squarico (7), il cinnamal (8), la neomicina e la resina tosilamide/formaldeide (9). Tuttavia, in un recente studio i patch test hanno mostrato un aumento percentuale statisticamente significativo di reazioni positive nei pazienti con DCLE rispetto ai pazienti sani del gruppo di controllo (10). Secondo gli Autori, quindi, ciò significa che la dermatite allergica da contatto è un innesco per il DCLE più importante e diffuso di quanto attualmente riconosciuto.
Nel caso descritto dagli Autori, l’allergene scatenante è risultato essere la PPD, un potente agente sensibilizzante da contatto, per il quale sono state riportate in letteratura anche altre manifestazioni cliniche come la dermatosi simile alla sindrome di Sweet (11), l’eritema multiforme (12), l’angioedema (13) e il leucoderma (14). Quindi, secondo quanto riportato dagli Autori, questo è il primo caso in cui è stato descritto un aggravamento del DCLE, manifestatosi in seguito all’applicazione di una tintura per capelli contenente la PPD in un individuo sensibilizzato alla stessa.
Le conclusioni degli Autori sono, quindi, che la dermatite allergica da contatto causata dalla PPD presente nelle tinture è spesso grave e può, inoltre, scatenare esacerbazioni locali di una pre-esistente dermatite come il DCLE, come nel caso descritto.

Bibliografia

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Ultimo aggiornamento: 04 aprile 2016