Neurotossicità associata a ceftazidima

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina

 

Caso clinico (1)

Una donna di 77 anni, affetta da insufficienza renale cronica, dopo 13 giorni di trattamento con ceftazidima per via orale, iniziò a manifestare stato confusionale con disorientamento spazio-temporale.

Una TAC cerebrale non evidenziò alterazioni acute.

La paziente ebbe un lieve peggioramento della funzionalità renale: il valore di creatinina plasmatica aumentò da 3 a 4,4 mg/dl.

L’elettroencefalogramma mostrò un quadro di encefalopatia di origine metabolica e/o tossica.

Il trattamento con ceftazidima venne interrotto immediatamente.

Fino al quarto giorno dopo la sospensione della terapia, non venne osservato un miglioramento neurologico, ma all’ottavo giorno ci fu una remissione completa dei sintomi.

 

A seguito della terapia con cefalosporine sono stati riportati casi di neurotossicità (2-5).

Raramente è stata riportata in pazienti trattati con ceftazidima.

I soggetti maggiormente a rischio sono i pazienti anziani con alterazioni della funzionalità renale.

 

Bibliografia

  1. Pinheiro FO, et al. Subacute neurotoxicity as an adverse reaction to ceftazidime: a case report. Kurume Med J 2024; 69: 261-263
  2. Chow KM, et al. Retrospective review of neurotoxicity induced by cefepime and ceftazidime. Pharmacotherapy 2003; 23: 369-373.
  3. Beumier M, et al. Elevated beta-lactam concentrations associated with neurological deterioration in ICU septic patients. Minerva Anestesiol 2015; 81: 497-506.
  4. Ong CY, Qin Y. Myoclonus from Antibiotic Therapy (Ceftazidime-induced Neurotoxicity): A Case Report and Review. Cureus 2018; 10: e2250.
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Ultimo aggiornamento: 20 giugno 2024