A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
Caso clinico (1)
Una donna di 50 anni, affetta da ipertensione, diabete e embolismo polmonare, venne trattata con diclofenac come analgesico.
Due giorni dopo l’inizio della terapia con diclofenac, le condizioni generali della paziente iniziarono a deteriorarsi, per cui si rese necessario intubarla e iniziare una ventilazione meccanica.
In seguito, si manifestarono lesioni eritematose in tutto il corpo.
Fu richiesta una consulenza dermatologica e venne diagnosticata una sindrome di Stevens Johnson indotta da diclofenac.
Il trattamento con diclofenac è stato sospeso immediatamente e venne iniziata una terapia con corticosteroidi per via sistemica.
Le condizioni della paziente iniziavano gradualmente a migliorare. Tuttavia, nonostante tutti gli sforzi, la paziente morì per la presenza di insufficienza respiratoria e di infezione severa.
La sindrome di Stevens-Johnson (SJS) è una reazione avversa rara, ma severa.
La SJS di solito è indotta da diversi farmaci, tra cui i FANS, incluso il diclofenac (2,3).
Bibliografia
- Faraji N, et al. NSAID (nonsteroidal anti-inflammatory drugs) induced Stevens Johnson Syndrome in a 50-year-old woman: A case study. Toxicol Rep 2024; 12: 289–291.
- Kumar MP, et al. NSAID induced Stevens Johnson Syndrome or tumor epidermal necrolysis. Indian Journal of Pharmacy Practice 2022; 15: 167-171
- Shao QH, et al. Stevens-Johnson Syndrome following non-steroidal anti-inflammatory drugs: a real-world analysis of post-marketing surveillance data. Front Pediatr 2022; 10: 896867.