A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
Caso clinico (1)
Un uomo di 66 anni, che soffriva di emicrania, manifestò un’eruzione cutanea pruriginosa a livello del torace e degli arti superiori, 2-3 settimane dopo aver iniziato un trattamento con erenumab per via sottocutanea.
Il paziente assumeva anche altri farmaci, tra cui amitriptilina, valproato, sumatriptan, omeprazolo, losartan, amlodipina, citalopram e atorvastatina.
Il mese successivo, dopo la seconda iniezione di erenumab, l’eruzione cutanea associata a intenso prurito peggiorò notevolmente, fino a coinvolgere quasi tutta la superficie corporea.
Inizialmente il paziente ha tratto beneficio da una terapia con prednisone.
Tuttavia, una volta completato il trattamento con prednisone, il rash peggiorò.
Dopo la seconda iniezione di erenumab, il trattamento venne interrotto e il paziente continuò ad assumere solo il sumatriptan per la cefalea.
Grazie alla biopsia cutanea fu fatta diagnosi di eruzione lichenoide che venne trattata con triamcinolone in crema due volte al giorno.
Dopo circa 10-14 giorni di applicazione del triamcinolone, il paziente mostrò un netto miglioramento clinico, con completa risoluzione al follow-up a 5 settimane.
L’eruzione lichenoide è una reazione avversa cutanea rara mediata dalle cellule T.
I farmaci più spesso implicati includono gli antipertensivi, i diuretici, i FANS, gli antimalarici e gli antitubercolari (2).
L’insorgenza di questa reazione è variabile, in quanto si può manifestare dopo un periodo di 10 giorni, ma anche dopo diversi anni, dall’inizio del trattamento con un farmaco (3).
Bibliografia
- Musicante M, et al. Lichenoid drug eruption induced by erenumab. JAAD Case Rep 2023; 32: 26–28.
- Halevy S, Shai A. Lichenoid drug eruptions. J Am Acad Dermatol 1993; 29: 249–255.
- Ellgehausen P, et al. Drug-induced lichen planus. Clin Dermatol 1998; 16: 325–332.