A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
Caso clinico (1)
Una bambina di 23 mesi è stata ricoverata in ospedale per tosse secca, febbre (temperatura >40°C) e dispnea insorte da 5 giorni.
La paziente non aveva mai ricevuto terapia antibiotica.
La radiografia al torace evidenziò un’infiltrazione a livello del lobo inferiore destro con versamento pleurico.
Fu fatta diagnosi di polmonite complicata per cui venne iniziato un trattamento a base di vancomicina, cefuroxima, paracetamolo e salbutamolo.
Dal momento che nei giorni seguenti il versamento pleurico era aumentato e la respirazione peggiorava, venne effettuato un drenaggio.
Gli antibiotici furono sostituiti con ceftriaxone e azitromicina e i sintomi respiratori migliorarono.
Tuttavia persisteva l’aumento dei parametri relativi ad infezione e gli attacchi febbrili. Pertanto, il trattamento antibiotico venne sostituito con gentamicina e meropenem.
La TAC mostrò la presenza di un ascesso polmonare a livello del lobo inferiore destro, per cui la terapia antibiotica fu sostituita ancora una volta, passando a tazobactam + piperacillina e clindamicina.
Nell’arco di 24 ore, la febbre diminuì, i parametri di laboratorio relativi all’infezione diminuirono rapidamente e i sintomi clinici si risolsero.
Tredici giorni dopo l’ultima modifica di antibiotici, si ripresentò la febbre.
Pertanto, la bambina venne trattata con paracetamolo e fu aggiunta la vancomicina al regime antibiotico.
Un paio di ore dopo, comparve rash accompagnato da prurito.
Il giorno seguente, l’esantema si diffuse sull’intera superficie corporea e comparve anche un edema facciale.
Lo stato clinico generale era ulteriormente peggiorato, in quanto era presente anche malessere, astenia, febbre (temperatura >42°C) e tachicardia.
La terapia con vancomicina venne sospesa senza ottenere miglioramento dei sintomi.
Nel frattempo, i livelli degli enzimi epatici erano aumentati rapidamente (AST 1445 U/L, ALT 395 U/L, gamma-GT 103 U/L e LDH 7099 U/L), mentre i parametri relativi alla capacità di sintesi epatica risultarono diminuiti (PT 65%, aPTT 62 s, fattore II 47%, fattore IX 36%, attività ATIII 72%).
Era presente inoltre leucopenia, con neutropenia e linfocitosi relativa.
L’ecografia addominale evidenziò un lieve aumento delle dimensioni del fegato con normale struttura.
Dopo 12 giorni dall’insorgenza delle manifestazioni cutanee, la paziente sviluppò eosinofilia (16%).
La TAC toracica mostrò una regressione della polmonite e del versamento pleurico.
Fu fatta diagnosi di sindrome di DRESS.
Fu sospesa la somministrazione di clindamicina e di piperacillina + tazobactam
La febbre diminuì e i livelli degli enzimi epatici iniziarono a diminuire gradualmente.
Il rash migliorò, ma continuò ad essere presente per altre 2-3 settimane.
Dopo 5 settimane i livelli degli enzimi epatici si normalizzarono.
La sindrome DRESS (drug reaction with eosinophilia and systemic symptoms, reazione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici) appartiene al gruppo di reazioni avverse cutanee di grado severo.
Bibliografia
- Gruber S, et al. Multiple drug hypersensitivity in a small child with DRESS syndrome – a case report. Klin Padiatr 2022 Jul 4. doi: 10.1055/a-1857-5062.