A cura di Claudia Giardina, UOSD Farmacologia Clinica. AOU Policlinico “G. Martino” Messina
L’iponatriemia viene definita come la riduzione della concentrazione serica di sodio <135 mmol/L e di solito si associa ad un disturbo dell’ormone che regola l’equilibrio idrico, la vasopressina (comunemente chiamato anche ormone antidiuretico, ADH).
I sintomi possono variare da lievi e aspecifici a gravi e pericolosi per la vita (Tabella 1). La severità dei sintomi dipende da molti fattori tra cui la durata della condizione, i livelli serici di sodio e la natura acuta o cronica dell’insorgenza.
I sintomi severi sono causati dall’edema cerebrale e dall’aumento della pressione intracranica.
Tabella 1. Sintomi dell’iponatriemia in base alla severità
Grado di severità |
Sintomi |
Moderato |
Nausea senza vomito Confusione Cefalea |
Severo |
Vomito Distress cardiorespiratorio Sonnolenza Convulsioni Coma (Scala Glasgow ≤ 8) |
Molti farmaci possono causare iponatremia attraverso diversi meccanismi patologici.
I diuretici sono una delle cause più comuni di iponatremia (1). L’iponatremia indotta da diuretici è causata principalmente dai tiazidici e raramente dai diuretici dell’ansa.
E’ noto che anche gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), gli antipsicotici e i FANS possono causare iponatremia (1).
Sono stati anche segnalati casi di iponatriemia in seguito al trattamento con ACE-inibitori, antibiotici (es. cotrimossazolo e ciprofloxacina) ed inibitori della pompa protonica (1).
Di solito si sviluppa entro le prime settimane dall’inizio del trattamento (1).
Casi di iponatriemia riportati in Nuova Zelanda
Il Centro di Monitoraggio delle Reazioni Avverse (CARM) neozelandese ha ricevuto146 segnalazioni di iponatremia dal 2006 al 2015. Di queste, in 93 casi era coinvolto un solo farmaco sospetto e in 53 casi era riportato più di un farmaco sospetto.
I farmaci più frequentemente riportati sono rappresentati nella figura 1.
In questi casi, l’iponatremia è risultata più comune nel sesso femminile (74,7%) rispetto ai maschi (25,3%) e l’età media era di 72 anni.
Se si sospetta il caso di una iponatremia indotta da farmaci, il trattamento farmacologico deve essere sospeso. L’iponatremia di solito si risolve entro due settimane dall’interruzione del farmaco che ha causato l’insorgenza della reazione avversa (1).
Figura 1. Farmaci più spesso riportati al CARM in associazione ad iponatremia dal 2006 al 2015
Bibliografia
- Liamis G, et al. A review of drug-induced hyponatremia.American Journal of Kidney Diseases 2008; 52: 144-153.
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