A cura di Antonio Santangelo1 e di Saffi Ettore Giustini2
1UOSD Farmacologia Clinica. AOU Policlinico “G. Martino” Messina
2MMG Montale (PT)
Storia clinica
Un uomo di 62 anni giunse all’osservazione del medico di famiglia riferendo la comparsa di tumefazione mammaria bilaterale non dolente da 3 mesi circa.
Dall’anamnesi patologica remota risultava ipertensione trattata con ACE-inibitori.
Dall’anamnesi patologica prossima si documentava la comparsa di turbe dell’umore di tipo depressivo da un anno mentre da otto mesi circa il paziente dopo consulto psichiatrico iniziò ad assumere un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI) con miglioramento del tono dell’umore.
Il medico curante richiese esami ematochimici (funzionalità epatica, renale e tiroidea) che risultarono nella norma ed inviò il paziente a consulto senologico, durante il quale gli furono consigliate un’ecografia testicolare (che risultò negativa per lesioni tumorali), mammografia ed ecografia mammaria che documentarono un quadro compatibile per ginecomastia.
Dopo rivalutazione da parte dello psichiatra venne concordata una graduale e progressiva riduzione del dosaggio dell’antidepressivo che risultò in un miglioramento della ginecomastia che si risolse dopo sei mesi di sospensione totale del farmaco.
Nel caso descritto, applicando la scala delle probabilità di Naranjo (Naranjo CA, et al. A method for estimating the probability of adverse drug reactions. Clin Pharmacol Ther 1981; 30: 239-245), la correlazione tra esposizione ad SSRI ed insorgenza della ginecomastia è risultata “probabile” (punteggio 7).
Diagnosi: ginecomastia di origine iatrogena in paziente in trattamento con SSRI.
Key point
Per ginecomastia si intende l’aumento volumetrico di una o di entrambe le mammelle per proliferazione a carico della ghiandola mammaria. La ginecomastia da antidepressivi è correlata, da un punto di vista fisiopatologico, ad uno sbilanciamento ormonale con prevalenza della componente estrogenica e prolattinica (1).
Take home message
Numerosi farmaci possono causare ginecomastia. Benché non si tratti di una patologia pericolosa per la vita, la ginecomastia può comunque contribuire a creare un disagio soprattutto psicologico con impatto negativo sulla salute globale del paziente.
La diagnosi tempestiva dunque risulta necessaria non solo per escludere patologie potenzialmente gravi ma anche per rassicurare e trattare in modo appropriato il paziente, ad esempio interrompendo la terapia farmacologica che ne ha causato l’insorgenza.
Bibliografia
- Kaufman KR, et al. Antidepressant-selective gynecomastia. Ann Pharmacother 2013; 47: e6.
Nota
Il caso clinico descritto è totalmente inventato o adattato a scopo didattico.