Reazione eczematosa indotta da pembrolizumab

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina

 

Caso clinico (1)

Una donna di 28 anni affetta da cancro al seno, venne trattata con pembrolizumab.

Il trattamento programmato includeva pembrolizumab ogni 3 settimane per 12 cicli, insieme a somministrazione di ciclofosfamide e doxorubicina ogni 2 settimane per 4 cicli, seguiti da paclitaxel e carboplatino settimanalmente per 12 cicli.

Prima del terzo ciclo di terapia, la paziente presentò rash maculopapulare eritematoso pruriginoso a livello delle mani e dei piedi.

Venne fatta diagnosi di reazione avversa indotta da doxorubicina.

Dopo un adeguato trattamento il rash migliorò.

Dopo altre 3 infusioni di pembrolizumab, la donna manifestò nuovamente rash eritematoso pruriginoso a livello dei polsi, del volto e del collo.

Venne fatta diagnosi di reazione avversa indotta da paclitaxel.

Nonostante le terapie appropriate, il rash non si risolveva.

Dopo che venne interrotto il trattamento con pembrolizumab, il rash migliorò.

 

In letteratura sono stati riportati casi di reazioni avverse cutanee indotte da farmaci come il pembrolizumab (2).

 

 Bibliografia

  1. Powers CM, et al. Use of a topical Janus kinase inhibitor in immune checkpoint inhibitor-induced eczematous reaction: a case report. J Dermatolog Treat 2024; 35: 2336118.
  2. Chen CH, et al. Cutaneous adverse events associated with immune checkpoint inhibitors: a review article. Curr Oncol 2022; 29: 2871-2886.
Ultimo aggiornamento: 25 luglio 2024