A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
Caso clinico (1)
Una donna di 50 anni soffriva di emicrania cronica, associata a fotofobia, fonofobia, nausea e vomito.
La paziente aveva provato diverse terapie, tra cui carbamazepina, amitriptilina, venlafaxina, duloxetina e propranololo, senza ottenere beneficio.
In seguito iniziò un trattamento con galcanezumab.
Dopo la seconda somministrazione per via sottocutanea, la paziente manifestò un rash a livello del sito di iniezione, associato a sudorazione, affaticamento, edema delle labbra.
La paziente venne trattata con metilprednisolone, difenidramina e famotidina.
Sei giorni dopo l’inizio dei sintomi, le condizioni della donna iniziarono a migliorare.
Il trattamento con galcanezumab è risultato associato a reazioni a livello del sito di iniezione, come eritema, prurito e gonfiore (2,3).
In letteratura è stato pubblicato un caso di anafilassi indotta da galcanezumab (4).
Bibliografia
- Pico MJ, et al. Systemic allergic reaction to galcanezumab (emgality): a case report. Cephalalgia 2024; 44: 3331024231222914.
- Skljarevski V, et al. Efficacy and safety of galcanezumab for the prevention of episodic migraine: results of the EVOLVE-2 phase 3 randomized controlled clinical trial. Cephalalgia 2018; 38: 1442–1454.
- Bangs ME, et al. Safety and tolerability of monthly galcanezumab injections in patients with migraine: integrated results from migraine clinical studies. BMC Neurol 2020; 20: 25.
- Sifontes EP, et al. Galcanezumab-induced anaphylaxis: a case report. Crit Care Med 2020; 48: 542.