Danno epatico di tipo colestatico associato a terbinafina

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina

Caso clinico (1)

Una donna di 62 anni, che aveva subito una tiroidectomia, era affetta da ipotiroidismo, diabete mellito, ipertensione, depressione, pancitopenia di ignota eziologia.

La paziente si presentò in ospedale riferendo l’insorgenza di debolezza, perdita di peso, ittero e urine scure da qualche giorno.

Sei settimane prima aveva iniziato un trattamento con terbinafina (250 mg/die) per onicomicosi a livello delle unghie dei piedi.

Dopo 1 mese di trattamento con la terbinafina, la donna sospese l’utilizzo per l’insorgenza dei sintomi.

La paziente era anche in trattamento con bupropione, diclofenac gel, levotiroxina, loratadina, metformina, risperidone e sertralina.

Gli esami di laboratorio evidenziarono la presenza di pancitopenia (leucociti 2,7; emoglobina 8,5, piastrine 114; neutrofili 1,9; linfociti 0,4; eosinofili 0,1; monociti 0,3).

Gli altri risultati erano i seguenti: creatinina 1,6; AST 163; ALT 245; fosfatasi alcalina 1494; bilirubina totale 41,4; albumina 2,8; INR 1,72.

Venne fatta diagnosi di danno colestatico.

Gli esami di laboratorio effettuati 7 giorni prima dell’inizio del trattamento con terbinafina erano risultati nella norma.

La TAC all’addome evidenziò la presenza di ascite periepatica, un peggioramento della splenomegalia, mentre l’epatomegalia era stabile.

La biopsia epatica mostrò la presenza di un’estesa colestasi epatocanalicolare con lieve infiammazione lobulare, compatibile con danno epatico da farmaci.

La funzionalità renale peggiorava e non rispondeva alle terapie, per cui la donna venne sottoposta a dialisi.

Venne effettuata anche una valutazione per trapianto epatico.

Quando gli enzimi epatici iniziarono a migliorare, la paziente venne dimessa con la raccomandazione di monitorare i livelli degli enzimi epatici 2 volte la settimana.

Quasi 6 mesi dopo, i valori degli esami di laboratorio erano i seguenti: fosfatasi alcalina 480, ALT 105, AST 103 e bilirubina totale 0,9.

Le reazioni avverse più spesso riportate a seguito del trattamento con terbinafina includono cefalea, rash e disturbi gastrointestinali.

In pazienti trattati con terbinafina sono stati segnalati casi di aumento dei livelli delle transaminasi (2-5), che di solito è asintomatico e si risolve con l’interruzione della terapia.

Sono stati riportati anche casi di colestasi indotta da terbinafina (6-8).

Bibliografia

  1. Ley D, et al. A case of progressive cholestatic drug-induced liver injury due to terbinafine. WMJ 2023; 122: 138-142.
  2. Abdel-Rahman SM, Nahata MC. Oral terbinafine: a new antifungal agent. Ann Pharmacother 1997; 31: 445-456.
  3. Song JC, Deresinski S. Hepatotoxicity of antifungal agents. Curr Opin Investig Drugs 2005; 6: 170-177.
  4. Kyriakidis I, et al. Clinical hepatotoxicity associated with antifungal agents. Expert Opin Drug Saf. 2017;16(2):149-165. doi:10.1080/14740338.2017.1270264
  5. Kramer ON, Albrecht J. Clinical presentation of terbinafine-induced severe liver injury and the value of laboratory monitoring: a Critically Appraised Topic. Br J Dermatol 2017; 177: 1279-1284.
  6. Mallat A, et al. Terbinafine-induced prolonged cholestasis with reduction of interlobular bile ducts. Dig Dis Sci 1997; 42: 1486-1488.
  7. Fernandes NF, et al. Terbinafine hepatotoxicity: case report and review of the literature. Am J Gastroenterol 1998; 93: 459-460.
  8. Lazaros GA, et al. Terbinafine-induced cholestatic liver disease. J Hepatol 1996; 24: 753-756.
Ultimo aggiornamento: 06 luglio 2023