A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
Caso clinico (1)
Un uomo di 52 anni venne ricoverato a seguito della comparsa di eritema e papule a livello sistemico da 10 giorni e febbre da 2 giorni.
Il paziente era in terapia con sulfasalazina in quanto era affetto da colite ulcerosa.
Dopo 3 settimane di trattamento con la sulfasalazina, si sviluppò un rash al volto.
Nonostante l’interruzione della terapia con il farmaco, il rash non diminuì, ma al contrario si diffuse al tronco e agli arti.
In seguito si manifestò anche febbre con un picco di 39,1°C.
Dopo la somministrazione di loratadina, il rash non diminuiva, mentre gradualmente si manifestarono edema del volto e dolore in alcune aree del corpo (collo, inguine).
Il paziente non aveva sofferto di epatite, né di tubercolosi e non aveva una storia di allergie alimentari o a farmaci.
Al momento del ricovero, la frequenza cardiaca era 108 battiti/minuto e la pressione sanguigna 120/92 mm Hg.
Erano presenti eritema, papule, prurito in tutto il corpo e aumento del volume dei linfonodi a livello delle regioni preauricolari, del collo e dell’inguine.
Gli esami di laboratorio evidenziarono i seguenti valori: leucociti 14,8 × 109/L, linfociti 5,15 × 109/L, neutrofili 7,86 × 109/L; monociti 0,99 × 109/L; eosinofili 0,7 × 109/L; basofili 0,09 × 109/L; ALT 76 U/L.
Il paziente venne trattato con metilprednisolone per via endovenosa, loratadina e glicirrizina per via orale e idrocortisone a livello topico.
Dal momento che il rash non regrediva, venne aggiunto un trattamento con gamma- globuline.
Successivamente, il paziente iniziò a migliorare, con graduale riduzione del rash e del prurito.
La sindrome da ipersensibilità da farmaco (drug hypersensitivity syndrome, DHS) è una rara reazione avversa che può mettere in pericolo la vita. È caratterizzata da un lungo periodo di incubazione e i sintomi di solito si manifestano dopo 2-6 settimane dall’inizio del trattamento (2,3).
Si manifesta con rash che può essere associato a prurito, febbre, edema facciale e linfoadenopatia generalizzata.
A differenza di altre reazioni cutanee, nei casi di DHS il rash non regredisce rapidamente a seguito dell’interruzione del trattamento (4-6).
La sulfasalazina può indurre l’insorgenza di una sindrome da ipersensibilità, che può avere anche esito fatale (7-10).
Bibliografia
- Chen DH, et al. Drug hypersensitivity syndrome induced by sulfasalazine: A case report. Medicine 2022; 101: e30060.
- Shiohara T, et al. Drug-induced hypersensitivity syndrome: recent advances in the diagnosis, pathogenesis and management. Progress Allergy 2012; 97: 122–38.
- Tohyama M. Drug-induced hypersensitivity syndrome. Nippon Rinsho. Japanese J Clin Med 2012; 70: 498–502.
- Ben M’rad M, et al. Drug-induced hypersensitivity syndrome: clinical and biologic disease patterns in 24 patients. Medicine 2009; 88: 131–40.
- Chen YC, et al. Drug reaction with eosinophilia and systemic symptoms: a drug-induced hypersensitivity syndrome with variable clinical features. Dermatologica Sinica 2013; 31: 196–204.
- Avancini J, et al. Drug reaction with eosinophilia and systemic symptoms/drug-induced hypersensitivity syndrome: clinical features of 27 patients. Clin Exp Dermatol 2015; 40: 851–9.
- Mennicke M, et al. Fulminant liver failure after vancomycin in a sulfasalazine-induced DRESS syndrome: fatal recurrence after liver transplantation. Am J Transplant 2009; 9: 2197–202.
- Ribe J, et al. Fatal massive hepatic necrosis: a probable hypersensitivity reaction to sulfasalazine. Am J Gastroenterol 1986; 81: 205–8.
- Poland GA, Love KR. Marked atypical lymphocytosis, hepatitis, and skin rash in sulfasalazine drug allergy. Am J Med 1986; 81: 707–8.
- Brooks H, et al. The three week sulphasalazine syndrome. Clin Rheumatol 1992; 11: 566–8.