A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
L’Autorità regolatoria neozelandese ha pubblicato un avviso (1) relativo al possibile rischio di danno epatico associato a trattamento con fingolimod, un farmaco impiegato nel trattamento della sclerosi multipla.
In pazienti trattati con fingolimod sono stati riportati casi di danno epatico clinicamente significativo e di insufficienza epatica acuta in cui si è reso necessario il trapianto di fegato.
Raccomandazioni
- Prima di iniziare il trattamento è opportuno valutare i risultati degli esami di laboratorio che siano recenti (entro gli ultimi 6 mesi) ed in particolare i livelli di transaminasi e di bilirubina.
- Bisogna misurare tali livelli periodicamente durante il trattamento e fino a 2 mesi dopo la sospensione della terapia con fingolimod.
- È importante misurare immediatamente i livelli di transaminasi e di bilirubina qualora durante il trattamento il paziente manifesti segni e sintomi di danno epatico, tra cui nausea, vomito, dolore addominale, affaticamento, anoressia, ittero e urine di colore scuro.
- Il trattamento con fingolimod deve essere interrotto nei casi in cui il paziente abbia un livello di alanina aminotransferasi (ALT) superiore di 3 volte il range di riferimento e un livello di bilirubina serica totale superiore di 2 volte il range di riferimento.
Fino al 30 giugno 2021, il Centro di Monitoraggio delle Reazioni Avverse (Centre for Adverse Reactions Monitoring, CARM) della Nuova Zelanda aveva ricevuto 4 segnalazioni di aumento dei livelli degli enzimi epatici in cui il farmaco sospettato era il fingolimod.
Bibliografia
- Prescriber Update 2021; 42: 34–35.
Link
- Autorità regolatoria neozelandese (Bollettino – Settembre 2021)
- Fingolimod: aggiornamento delle raccomandazioni per minimizzare il rischio di danno epatico. AIFA 10 novembre 2020
- Fingolimod: controindicato in pazienti con una storia di patologie cardiovascolari
- Trombocitopenia associata a fingolimod. Ministero della Salute canadese 6 dicembre 2017