Pancreatite associata ad acido 5-aminosalicilico (5-ASA, mesalazina)

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
 
L’acido 5-aminosalicilico (5-ASA, mesalazina) può determinare l’insorgenza di alcuni effetti avversi quali diarrea, dolore addominale, nausea, vomito, gonfiore, cefalea e rash cutaneo allergico.Raramente può causare pancreatite acuta, come riportato da alcuni casi pubblicati in letteratura (1-6). Di seguito viene riportata la sintesi di uno di questi case report (6).
 
Caso clinico (6)
Una donna di 31 anni si è presentata al Pronto Soccorso con vomito, dolore addominalecrampiforme di grado severo localizzato al rene sinistro e che si irradiava alla schiena e alla regione epigastrica.
La paziente era affetta da prolasso della valvola mitralica, episodi multipli di pneumotorace, trattato con una resezione apicale.
La paziente non era fumatrice, consumava alcool occasionalmente e negava l’assunzione di sostanze illecite.Era allergica al trimetoprim e al lattosio.
L’anamnesi familiare era positiva per ipertonia (il padre) e sclerosi multipla (la madre).
Sei mesi prima del ricovero le era stata diagnosticata la malattia di Crohn per cui era in trattamento con 5-aminosalicilico (5-ASA) alla dose di 2000 mg/die per via orale.
Due settimane prima del ricovero la paziente era stata ricoverata per disturbi addominali, gonfiore, diarrea persistente e dolore toracico. Poiché era stata ipotizzata un’esacerbazione della malattia di Crohn, il trattamento con 5-ASA è stato momentaneamente sospeso, mentre venne aggiunto il metilprednisolone.L’ecografia addominale era risultato nella norma. Fu esclusa anche la presenza di pneumotorace, embolia polmonare e polmonite. Fu ripristinato il trattamento con 5-ASA alla dose di 4000 mg e la paziente venne dimessa dall’ospedale.
Al momento dell’ultimo ricovero, la donna aveva un addome teso alla palpazione. Inoltre, a livello serico erano presenti livelli elevati di amilasi (295 U/L;valori normali 28–100 U/L) e lipasi (1455 U/L;valori normali<60 U/L).
Inoltre, risultarono aumentati anche i livelli di proteina C-reattiva (PCR; 16,60 mg/L; valori normali<5 mg/L) e la conta dei leucociti (41.300 x 106/L; valori normali 4000–10000 x 106/L).
L’ecografia mostrò il pancreas con normale ecogenicità ed ecostruttura, non erano presenti calcoli nella colecisti, né dilatazione del dotto biliare comune.
Era presente un moderato ispessimento della parete lungo tutto il colon, cioè una manifestazione della malattia di Crohn.
Fu fatta diagnosi di pancreatite acuta, per cui la paziente fu trattata in base alle linee guida.
Oltre all’infusione endovenosa di liquidi per idratarla, le furono somministrati drotaverina(40 mg), tramadolo (50 mg) e metamizolo (1000 mg) per la gestione del dolore ed ondansetron (4 mg) per la nausea, mentre il trattamento con 5-ASA venne sospeso immediatamente.
La donna non aveva sofferto di pancreatite in precedenza né sono state rilevate calcificazioni nel tessuto pancreatico all’ecografia.
Avendo escluso altre cause (infezioni virali, traumi, etc.), fu fatta diagnosi di pancreatite acuta idiopatica. I livelli di amilasi e lipasi iniziarono a scendere immediatamente dopo l’inizio del trattamento e anche il dolore epigastrico iniziò a migliorare.
Dopo un paio di giorni la paziente fu trattata nuovamente con 5-ASA (4000 mg), riprendendo gradualmente anche ad assumere cibi solidi e liquidi.
Dopo 8 ore riprese il dolore epigastrico e aumentarono nuovamente i livelli degli enzimi pancreatici. Avendo correlato l’assunzione del farmaco all’insorgenza della pancreatite, il trattamento con 5-ASA venne sospeso definitivamente. L’ecografia confermò la presenza di un’infiammazione acuta.
Nei giorni successivi, il dolore si attenuò, i livelli degli enzimi pancreatici diminuirono fino ai valori normalie la paziente venne dimessa.
Alla visita di follow-up effettuata dopo 3 mesi, la paziente non aveva avuto recidive di pancreatite. I sintomi relativi alla malattia di Crohn erano gestiti con budesonide e azatioprina.
I risultati dell’ecografia addominale e della colangiopancreatografia con risonanza magnetica effettuate cinque settimane dopo il ricovero erano nella norma.

Bibliografia

  1. Abdullah AM, et al. Acute pancreatitis secondary to 5-aminosalicylic acid in a child with ulcerative colitis. J PediatrGastroenterolNutr 1993;17:441-444.
  2. Arai Y, et al. Acute pancreatitis due to pH-dependent mesalazine that occurred in the course of ulcerative colitis. Case Rep Gastroenterol 2011;5:610-616.
  3. Eto H, et al. Drug-induced pancreatitis diagnosed by Mesalazine challenge test: Case report. J GastroenterolHepatol (Australia) 2016;31(Suppl 3):255.
  4. Kutsenko A, et al. A case of Lialda®-induced pancreatitis. Am J Gastroenterol 2014;109:S295.
  5. Paul AC, et al. Acute pancreatitis in a child with idiopathic ulceative colitis on long-term 5-aminosalicylic acid therapy. Indian J Gastroenterol 2000;19:195-196.
  6. Meczker Á, et al. 5-ASA induces mild acute pancreatitis. Case report and review of the literature. J GastrointestinLiverDis 2018; 27: 189-194.

Link

Ultimo aggiornamento: 21 luglio 2018