A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
La Food and Drug Administration (FDA) ha pubblicato un avviso relativo ai mezzi di contrasto a base di gadolinioimpiegati per l’esecuzione della risonanza magnetica.
I mezzi di contrasto a base di gadolinio, che è un metallo pesante, vengono iniettati in vena per migliorare la visualizzazione di organi interni, vasi sanguigni e tessuti durante la risonanza, aiutando in tal modo ad effettuare una diagnosi.
Dopo essere stati somministrati, tali mezzi di contrasto vengono eliminati dall’organismo per la maggior parte attraverso i reni.
Tuttavia, piccole quantità di gadolinio può rimanere nell’organismo anche per molto tempo.
Pertanto, è possibile che la somministrazione di mezzi di contrasto a base di gadolinioimplichi una sua permanenza nell’organismo, incluso il cervello, per mesi-anni dopo l’esecuzione dell’esame strumentale.
Tuttavia, la ritenzione di gadolinio non è stata direttamente associata ad effetti avversi in pazienti con funzionalità renale nella norma.
Pertanto, l’FDA è giunta alla conclusione che i benefici di tutti i mezzi di contrasto a base di gadolinio superano i potenziali rischi.
Nonostante ciò, l’FDA ha chiesto alle ditte produttrici di condurre studi sugli animali e sugli esseri umani al fine di valutare ulteriormente la sicurezza di questi mezzi di contrasto.
In ogni caso, sia gli operatori sanitari che i pazienti devono essere avvisati circa la possibilità di ritenzione di gadolinio dopo una risonanza.
Gli operatori sanitari devono prendere in considerazione le caratteristiche di ciascun agente nel momento della scelta della somministrazione a pazienti con un rischio maggiore di ritenzione di gadolinio, ad esempio i soggetti che necessitano di dosi multiple durante la loro vita, le donne in gravidanza, i bambini e i pazienti con patologie infiammatorie.
I pazienti, i familiari e chi li assiste devono comunicare al proprio medico se si trovano in stato di gravidanza, la data dell’ultima risonanza effettuata con gadolinio e se hanno problemi di funzionalità renale.
Allo stato attuale, l’unico effetto avverso noto associato alla ritenzione di gadolinio è rappresentato da una rara condizione denominata fibrosi sistemica nefrogenica(nephrogenicsystemicfibrosis, NSF), che si verifica in un piccolo sottogruppo di pazienti con insufficienza renale pre-esistente.
All’FDA sono pervenute anche segnalazioni di eventi avversi a livello di più organi in pazienti con funzionalità renale nella norma; tuttavia non è stato possibile stabilire un’associazione causale tra questi eventi avversi e la ritenzione di gadolinio.
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