A cura di Paola Tarro. U.O.C. Medicina Interna P.O. San Giovanni di Dio e Sant’Isidoro di Giarre (CT)
Un’analisi effettuata dall’Autorità regolatoria australiana (TGA), che include la revisione della letteratura medica, ha evidenziato una possibile associazione tra calcio-antagonisti e sviluppo di un versamento peritoneale torbido secondario a elevate concentrazioni di trigliceridi (nel versamento) in pazienti in dialisi peritoneale.
Può essere confuso con una peritonite infettiva, che è una complicanza comune e clinicamente significativa della dialisi peritoneale. In questo caso, il paziente potrebbe essere inutilmente ricoverato in ospedale e ricevere una somministrazione empirica di antibiotici.
Il TGA ha trovato che tale associazione è più forte per lercanidipina e manidipina.
Fino al 19 febbraio 2016, ci sono stati 4 casi associati con lercanidipina riportati al TGA.
Come parte della sua indagine, il TGA ha inoltre esaminato altri 23 casi presenti nella letteratura medica internazionale. Fra quelli riportati, c’è stato un caso per ciascuno di questi altri calcio-antagonisti: nifedipina, verapamil e diltiazem.
Su un totale di 27 casi associati a lercanidipina, 15 si sono verificati entro tre giorni dall’inizio del trattamento.
Informazioni per gli operatori sanitari
Sulla base delle conclusioni del TGA, si consiglia agli operatori sanitari di prendere in considerazione una reazione avversa da farmaco nella diagnosi differenziale quando si sviluppa un versamento peritoneale torbido nei pazienti in dialisi peritoneale che stanno assumendo lercanidipina e che non hanno altri segni o sintomi di peritonite infettiva.
Ai medici va anche ricordato che la lercanidipina è controindicata nei pazienti con insufficienza renale di grado severo.
La torbidità è dovuta ad un aumento della concentrazione di trigliceridi nel versamento peritoneale. Nonostante il meccanismo non sia noto, la torbidità tende a risolversi subito dopo l’interruzione del trattamento con lercanidipina.
Sebbene la letteratura medica esaminata suggerisca la possibilità che questo evento avverso possa essere un effetto di classe, a causa del piccolo numero di casi segnalati per nifedipina, verapamil e diltiazem, in questo momento non ci sono evidenze adeguate a supporto di un aggiornamento del foglietto illustrativo.
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