A cura di Annabella Vitalone. Dipartimento Fisiologia e Farmacologia “V. Erspamer”. Sapienza Università di Roma
In un articolo pubblicato di recente (Hachem R, et al. Proton NMR for detection, identification and quantification of adulterants in 160 herbal food supplements marketed for weight loss. J Pharm Biomed Anal 2016; 124: 34–47) viene riportato uno studio in cui, attraverso spettroscopia 1H NMR, sono stati analizzati 160 integratori alimentari, commercializzati per la perdita di peso, principalmente acquistati via Internet e descritti come naturali al 100%, in quanto costituiti solo da estratti di piante e/o vitamine. Dei campioni analizzati il 26% contenevano sibutramina, il 6% fenolftaleina ed il 14% una miscela di queste sostanze farmacologicamente attive, che sono state ritirate dal commercio alcuni anni fa a causa della loro tossicità. E’ stata inaspettatamente riscontrata anche la presenza di sildenafil e fluoxetina, come singoli adulteranti o in associazione tra loro, di orlistat e di lorcaserina. La presenza di farmaci negli integratori alimentari variava anche in capsule della stessa scatola, ma provenienti da blister diversi.
Lo studio evidenzia la scarsa applicazione delle buone pratiche di fabbricazione e conferma l’utilità di metodi analitici per il controllo della qualità di integratori alimentari, sempre più spesso intenzionalmente adulterati.
Commento
La sibutramina è considerato uno tra gli adulteranti più presenti illecitamente negli integratori alimentari, insieme talvolta ai sennosidi A e B riscontrati in altri studi (1,2) ed utilizzati come lassativi stimolanti, al posto della fenolftaleina, ormai vietata da tempo.
La sibutramina, a causa di un aumentato rischio di infarti e ictus, e la fenolftaleina per il suo potenziale carcinogeno, sono state ritirate dal commercio, rispettivamente nel 2010 ed alla fine degli anni ‘90. Nonostante questo, i casi di adulterazione ed i relativi effetti indesiderati ad essi associati sono continuati ad esistere.
Basti pensare alla serie di casi di psicosi, allucinazioni visive e uditive, idee persecutorie, epatite fulminante, ipertensione polmonare e ipokaliemia associati all’uso di dimagranti “naturali” (2-4). Va ricordato che la quantità degli adulteranti riscontrata supera molto spesso la dose minima giornaliera, in passato approvata in terapia e, tra l’altro, un’eventuale tossicità di una loro combinazione non è stata valutata in alcuno studio clinico.
Quello dell’adulterazione degli integratori è un problema ormai globale; lo dimostra una recente stima condotta dalla FDA, in cui è emerso che gli integratori alimentari sono annualmente responsabili di 50.000 eventi avversi (5) (danni epatici, renali e problemi cardiovascolari, in particolare) e di circa 23.000 accessi al pronto soccorso (6).
Inoltre, il 51% dei prodotti ritirati dal commercio da gennaio 2004 a dicembre 2012, erano integratori alimentari (soprattutto quelli utilizzati nel controllo del peso corporeo), adulterati con farmaci (5,6).
Premesso che non esistono ragioni per acquistare prodotti la cui efficacia è dubbia, una volta stabilita la sicurezza, gli utenti ed i professionisti del settore della salute andrebbero responsabilizzati sulla qualità e sulle fonti di acquisto, prediligendo almeno i canali di vendita diversi da Internet, in cui più spesso si riscontrano informazioni fuorvianti e prodotti adulterati (7,8).
Bibliografia
- De Smet PA, Wagenaar HW. ‘Weight reduction preparations’ from Thailand: unexpected complication for the traveler. Ned Tijdschr Geneeskd 1998; 142: 2798-800.
- Yuen YP et al. Adulteration of over-the-counter slimming products with pharmaceutical analogue – an emerging threat. Hong Kong Med J 2007; 13: 216-20.
- Chen SP, et al. Psychosis associated with usage of herbal slimming products adulterated with sibutramine: a case series. ClinToxicol (Phila) 2010; 48: 832-8.
- Ariburnu E et al. Comparative determination of sibutramine as an adulterant in natural slimming products by HPLC and HPTLC densitometry. J Pharm Biomed Anal 2012; 64-65: 77-81.
- Marcus DM. Dietary supplements: What’s in a name? What’s in the bottle? Drug Test Anal 2016; 8: 410-2.
- Geller AI et al. Emergency Department Visits for Adverse Events Related to Dietary Supplements. N Engl J Med 2015; 373: 1531-40.
- Owens C et al. Online sources of herbal product information. Am J Med 2014; 127: 109-15.
- Blacksell L et al. Forensic problems with the composition and content of herbal medicines. Forensic Leg Med 2014; 23: 19-21.