A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
L’apremilast è un inibitore delle fosfodiesterasi di tipo 4, somministrato per via orale, come immunosoppresore in pazienti con psoriasi a placche o artrite psoriasica (1).
Durante i trial clinici sono stati riportati casi di depressione nell’1,2% dei pazienti che hanno ricevuto un trattamento con apremilast versus lo 0,6% dei pazienti esposti a placebo.
Alla fine del 2016, l’Agenzia regolatoria Francese per la Sicurezza dei Medicinali e dei Prodotti Sanitari (Agence Nationale de Sécurité du Médicament et des Produits de Santé, ANSM) ha riportato i dati post-marketing relativi ad idee di suicidio e comportamento suicidario.
Fino alla fine di marzo 2016 erano stati riportati 65 casi:
- 5 suicidi
- 4 tentativi di suicidio
- 56 tra pensieri di suicidio e comportamenti suicidari
Nei 32 casi in cui erano disponibili le informazioni, i pazienti riferivano un miglioramento dopo aver sospeso il trattamento con apremilast.
È importante, quindi, che gli operatori sanitari informino i pazienti, ma anche i parenti e chi li assiste, circa il rischio di suicidio, raccomandando di monitorare attentamente l’eventuale insorgenza di cambiamenti di umore o di pensieri di suicidio.
In particolare, è opportuno porre attenzione nei pazienti che sono in trattamento concomitante con altri farmaci che possono aumentare tale rischio.
Bibliografia
- Prescrire International 2017; 26: 295
Link
- Rischio di pensieri di suicidio e di comportamenti suicidari in pazienti trattati con apremilast
- Tendenza al suicidio (idee, intenti e comportamenti) (Aggiornato al 07/10/2017)
- Pensieri suicidari