Immacolata Caputo e Lidia Sautebin – Dipartimento di Farmacia – Università di Napoli Federico II
Il Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori (Scientific Committee on Consumer Safety, SCCS) ha, recentemente, pubblicato un’opinione sulla vitamina A.
Come riportato da SCCS, per vitamina A (num. CAS 68-26-8 /11103-57-4/ 116-31-4) si intende un gruppo di composti lipo-solubili incluso il retinolo, il retinil palmitato, il retinil acetato, il retinil linoleato e il retinale. La vitamina A è una vitamina liposolubile e come tale è un micronutriente essenziale per la maggior parte dei mammiferi.
SCCS riporta che la caratterizzazione del rischio per l’uso generale della vitamina A per tutti i gruppi d’età si basa sui livelli massimi tollerabili di assunzione (UL), determinati sulla base delle precedenti opinioni dello Scientific Committee of Food (SCF)1 e dell’European Food Safety Authority (EFSA)2. Nel 2002 SCF ha ritenuto che livelli superiori a 3000 μg retinolo equivalenti (RE)/die sono adeguati per tutte le donne in età fertile ma anche per gli uomini, per i neonati e per i bambini dopo correzione in base ai differenti tassi metabolici. Nel 2008 EFSA ha valutato, inoltre, che l’assunzione massima di 1500 μg RE/die potrebbe servire come livello guida (GL) per gli individui con un maggior rischio di osteoporosi o fratture ossee (in particolare nelle donne in post-menopausa).
Nel Gennaio 2012, la Commissione Europea ha ricevuto alcuni documenti da parte dell’Autorità competente tedesca (Bundesinstitut für Risikobewertung – BfR) che ha richiesto una valutazione della sicurezza della vitamina A nei prodotti cosmetici. Secondo lo Stato Membro, l’uso del retinolo e dei suoi esteri nei prodotti cosmetici dovrebbe essere ristretto visto l’aumento del numero di prodotti che contengono la vitamina A, l’aumento delle concentrazioni e/o una maggior penetrazione (ad esempio come risultato dell’impacchettamento in liposomi) ma anche considerando che i livelli massimi tollerabili di assunzione sono già eccessivi per alcuni gruppi di popolazione.
Nel Febbraio 2012, Cosmetics Europe ha sottomesso un dossier sulla sicurezza per supportare l’uso della vitamina A nei prodotti cosmetici. Questo dossier riguarda l’uso del retinolo, del retinil palmitato e retinil acetato come ingredienti cosmetici impiegati ad una concentrazione massima di 0,05% RE nelle lozioni per il corpo; di 0,3% RE nelle creme per le mani e per il viso così come negli altri prodotti leave-on (senza risciacquo) e rinse-off (da risciacquare).
Nel Luglio 2013, la Commissione Europea ha ricevuto una valutazione del rischio da parte della Norvegia sull’uso della vitamina A (retinolo e i suoi esteri) nei prodotti cosmetici.
La Commissione ha chiesto un’opinione dell’Agenzia Europea dei Farmaci (European Medicine Agency – EMA) per escludere la possibilità che alla concentrazione massima d’uso di 0,05% RE nelle lozioni per il corpo, di 0,3% RE nelle creme per le mani e per il viso e in tutti gli altri prodotti leave-on (senza risciacquo) e rinse-off (da risciacquare), la vitamina A potesse essere considerata un farmaco piuttosto che un cosmetico. L’EMA ha risposto che: “i prodotti applicati localmente che contengono vitamina A alla concentrazione massima di 0,05% (retinolo equivalenti) nelle lozioni per il corpo, di 0,3% (retinolo equivalenti) nelle creme per le mani e per il viso e in tutti gli altri prodotti cosmetici leave-on (senza risciacquo) e rinse-off (da risciacquare), non sono considerati prodotti medicinali, in virtù della loro funzione”.
A SCCS sono state poste le seguenti domande:
1) Sulla base dei dati forniti, SCCS può considerare la vitamina A (retinolo, retinil palmitato e retinil acetato) sicura quando impiegata come ingrediente cosmetico:
- nelle lozioni per il corpo ad una concentrazione massima di 0,05% di equivalenti in retinolo?
SCCS: è stato stimato che l’esposizione alla vitamina A (retinolo, retinil palmitato e retinil acetato) attraverso le lozioni per il corpo ad una concentrazione massima di 0,05% può portare ad una dose sistemica giornaliera di 1003 IU per un adulto. Questa esposizione sarebbe uguale al 20% dei livelli massimi tollerabili di assunzione (UL) pari a 5000 IU/die di vitamina A. Quindi, SCCS considera che l’uso della vitamina nelle lozioni per il corpo sia sicuro. - nelle creme per le mani e per il viso, nei prodotti leave-on (diversi dalle lozioni per il corpo) e in quelli rinse-off ad una concentrazione massima di 0,3% in equivalenti in retinolo?
SCCS: è stato stimato che l’esposizione alla vitamina A (retinolo, retinil palmitato e retinil acetato) attraverso:- le creme per le mani alla concentrazione massima di 0,3% potrebbero portare ad una dose sistemica giornaliera di 1661 IU nell’adulto. Questa esposizione sarebbe uguale al 33% dei livelli massimi tollerabili di assunzione (UL) pari a 5000 IU/die di vitamina A. Pertanto, SCCS considera che l’uso della vitamina A nelle creme per le mani sia sicuro;
- le creme per il viso alla concentrazione massima di 0,3% potrebbero portare ad una dose sistemica giornaliera di 1185 IU nell’adulto. Questa esposizione sarebbe uguale al 24% dei livelli massimi tollerabili di assunzione (UL) pari a 5000 IU/die di vitamina A. Pertanto, SCCS considera che l’uso della vitamina A nelle creme per il viso sia sicuro;
- i prodotti rinse-off alla concentrazione massima di 0,3% potrebbero portare ad una dose sistemica giornaliera pari a 408 IU nell’adulto. Questa esposizione sarebbe uguale all’8,8% dei livelli massimi tollerabili di assunzione (UL) pari 5000 IU/die di vitamina A. Pertanto, SCCS considera che l’uso della vitamina A nei prodotti rinse-off (da risciacquare) sia sicuro.
SCCS ha stimato, inoltre, che l’esposizione alla vitamina A (retinolo, retinil palmitato e retinil acetato) in seguito all’utilizzo di tutti i prodotti cosmetici (includendo i prodotti per le labbra) potrebbe portare ad una dose sistemica giornaliera di 4855 IU nell’adulto. Questa esposizione sarebbe uguale al 97% dei livelli massimi tollerabili di assunzione (UL) pari 5000 IU/die di vitamina A. Escludendo i prodotti per la labbra, la dose sistemica giornaliera sarebbe pari a 4265 IU nell’adulto e quindi superiore all’85% dei livelli massimi tollerabili di assunzione (UL) pari 5000 IU/die di vitamina A.
SCCS sottolinea che queste stime sono state ottenute basandosi sullo scenario peggiore assumendo cioè che tutti i prodotti cosmetici impiegati (creme per il viso e le mani, lozioni per il corpo, prodotti rinse-off e prodotti per le labbra) contengano la massima concentrazione di vitamina A.
2) A SCCS viene chiesto, quando svolge la valutazione del rischio, di prendere in considerazione la specifica fascia d’età e il sesso di gruppi che potrebbero essere particolarmente suscettibili agli effetti della vitamina A, come l’uso di prodotti per le labbra nelle donne in età fertile o in post-menopausa.
SCCS: il potenziale teratogeno della vitamina A, gli effetti sul fegato e gli effetti locali sulla pelle sono gli end-point tossicologici più critici. Per valutare la tossicità sistemica della vitamina A dopo esposizione ai cosmetici, SCCS ha considerato i livelli massimi tollerabili di assunzione (UL) per la vitamina A.
- Per tenere in considerazione i gruppi di popolazione più suscettibili come le donne con osteoporosi o i bambini con età >6 anni, che potrebbero essere esposti alla vitamina A attraverso i prodotti cosmetici, SCCS, per la valutazione della sicurezza, ha utilizzato il valore di 1500 μg RE/die (5000 IU). Questo valore è adeguato per le donne in età fertile e anche per le donne di mezza età e per le donne anziane con riduzione della densità ossea così come per gli uomini e i bambini con età >6 anni.
- Per la valutazione della sicurezza della vitamina A presente nei prodotti cosmetici per i bambini con età compresa tra 1 e 3 anni SCCS ha utilizzato il valore di 800 μg RE/die (2700 IU). L’applicazione della vitamina A presente nei prodotti per la cura della pelle destinati ai bambini, come lozioni per il corpo e creme è stata considerata essere rilevante per i bambini con età compresa tra 1 e 3 anni. SCCS ha stimato che l’esposizione alla vitamina A (retinolo, retinil palmitato e retinil acetato) attraverso i prodotti cosmetici potrebbe portare ad una dose sistemica giornaliera di 1064 IU nei bambini di 15 Kg. Questa esposizione sarebbe uguale al 39% dei livelli massimi tollerabili di assunzione (UL) pari a 2700 IU/die di vitamina A.
SCCS ribadisce nuovamente che queste stime si basano sullo scenario peggiore cioè quello in cui tutti i prodotti cosmetici utilizzati (creme per il viso e le mani, lozioni per il corpo e prodotti rinse-off) contengano vitamina A alla concentrazione massima. Sulla base di queste stime, SCCS considera, quindi, che l’uso della vitamina A nei prodotti cosmetici alla concentrazione massima considerata è sicura per i bambini con età >1 anno.
3) SCCS è in possesso di ulteriori informazioni sull’uso della vitamina A (retinolo, retinil palmitato e retinil acetato) nei prodotti cosmetici?
- Sulla base delle informazioni fornite dai richiedenti, SCCS riferisce che la vitamina A e i suoi esteri non sono utilizzati come ingredienti delle protezioni solari nell’Unione Europea. Per tale motivo in questa opinione non ha valutato l’esposizione alla vitamina A attraverso questa tipologia di prodotti.
- SCCS considera che il retinil linoleato e il retinale possono essere utilizzati anche nei prodotti cosmetici. Tuttavia, dal momento che non sono stati forniti dati specifici dal richiedente, questi due derivati della vitamina A non sono stati valutati in questa opinione.
- SCCS considera che l’esposizione alla vitamina A potrebbe derivare da fonti diverse dai prodotti cosmetici. La fonte più importante di vitamina A nella popolazione, infatti, è la dieta, seguita dagli integratori alimentari e dai cosmetici. Questa valutazione non ha preso in considerazione le persone che assumono integratori alimentari che contengono vitamina A.
- L’assunzione di vitamina A è stata valutata sulla base dei dati ottenuti da 12 studi alimentari in nove paesi dell’Unione Europea ed è stato calcolato che l’assunzione media era compresa tra 409 e 651 μg RE/die nei bambini di età compresa tra 1 e <3 anni; tra 607 e 889 μg RE/die nei bambini di età compresa tra 3 e <10 anni; tra il 597 e 1078 μg RE/die nei bambini di età compresa tra 10 e <18 anni e tra 816 e 1498 μg RE/die negli adulti. Pertanto l’esposizione alla vitamina A per via alimentare potrebbe già essere molto vicino ai livelli massimi tollerabili di assunzione (UL) e ogni ulteriore fonte di esposizione, inclusi i prodotti cosmetici, potrebbe far superare tali livelli. Tuttavia SCCS non ritiene suo compito consigliare quale porzione dei livelli massimi tollerabili di assunzione (UL) dovrebbe essere dedicata a ciascuna delle altre fonti di esposizione. Ad esempio, nel valutare l’esposizione a sostanze chimiche attraverso i giocattoli o l’acqua potabile, di solito viene considerato come valore di riferimento il 10% o il 20%. Nel caso della vitamina A questi valori sarebbero equivalenti a 150 o 300 mg RE/die, il che significa che alle concentrazioni massime notificate, l’uso di creme per le mani e per il viso, di prodotti rinse-off, di lozioni per il corpo e di cosmetici per le labbra non dovrebbe superare questo valore.
- SCCS riferisce che non è stata fornita alcuna informazione per la determinazione delle impurità relative al retinolo, retinil acetato e retinolo palmitato. Inoltre, poiché l’uso dell’acido retinoico nei prodotti cosmetici è vietato nell’Unione europea (Regolamento n. 1223/2009, Allegato II, voce 375), il richiedente deve fornire informazioni su queste particolari impurità.
- SCCS precisa che non sono disponibili dati sulla stabilità della vitamina A in formulazioni di prodotti diversi. L’uso del retinolo nei prodotti cosmetici dovrà essere stabilizzato attraverso formulazioni finali.
1 Scientific Committee of Food (SCF): Comitato che svolge la propria attività nell’ambito della Commissione europea e fornisce pareri scientifici sulla sicurezza alimentare di determinate sostanze.
2 European Food Safety Authority (EFSA): Agenzia europea, che fornisce consulenza scientifica in risposta a richieste della Commissione europea, del Parlamento europeo e degli Stati membri dell’Unione Europea (UE) in materia di sicurezza alimentare. È stata istituita nel 2002 a seguito di una serie di crisi alimentari, verificatesi alla fine degli anni ‘90, come fonte indipendente di consulenza scientifica e comunicazione sui rischi associati alla catena alimentare. L’Agenzia è stata formalmente istituita dall’UE ai sensi del Regolamento n.178/2002 della legislazione alimentare generale.