Immacolata Caputo e Lidia Sautebin – Dipartimento di Farmacia – Università di Napoli Federico II
Di seguito riportiamo l’abstract di un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Contact Dermatitis [2016; 75: 20-4] a cura di un gruppo di ricercatori belgi Sarien Mertens, Liesbeth Gilissen e An Goossens (Department of Dermatology, University Hospitals KU Leuven, 3000, Leuven, Belgio) in cui sono riportati i risultati di uno studio sulla dermatite allergica da contatto causata dalla cocamide dietanolammide (DEA), manifestatasi in pazienti visitati presso la loro clinica dermatologica.
Background. La cocamide DEA (num. CAS 68603-42-9) è un agente surfactante non ionico impiegato frequentemente nei prodotti industriali, per la casa e nei cosmetici, per le sue proprietà schiumogene e stabilizzanti. Gli Autori sottolineano che, in passato, raramente sono state riportate allergie da contatto a questo ingrediente, ma che di recente, invece, sono stati pubblicati numerosi articoli in cui sono stati descritti diversi casi, sollevando la questione dell’aumento della frequenza di dermatite allergica a tale ingrediente.
Obiettivo. L’obiettivo del loro studio è stato descrivere i casi relativi ai pazienti allergici alla cocamide DEA, che sono stati visitati presso la loro clinica dermatologica e le loro caratteristiche.
Metodi. Gli Autori riferiscono che sono state analizzate, in maniera retrospettiva, le cartelle cliniche dei pazienti che avevano manifestato allergia alla cocamide DEA, visitati da loro tra il 1990 e dicembre 2015. Gli Autori precisano che sono state analizzate sia le caratteristiche demografiche che i risultati dei patch test.
Risultati. Gli Autori riportano che, dei 1767 pazienti sottoposti a patch test, 18 (1%) presentavano una reazione allergica alla cocamide DEA che si era manifestata principalmente come dermatite alle mani ma che, in alcuni pazienti, si era manifestata anche a livello di braccia, petto, gambe e piedi. Di questi 18 pazienti, 15 avevano manifestato reazioni positive anche ad altri ingredienti tra cui la cocamidepropil betaina e alla cocamide monoetanolammina (MEA) e 7 soffrivano anche di dermatite atopica. Gli Autori aggiungono che, dei 18 pazienti, 11 erano esposti alla cocamide DEA per motivi occupazionali ed uno lo era stato in passato.
Conclusione. Gli Autori concludono, quindi, che nonostante l’uso frequente, l’allergia da contatto alla cocamide DEA si manifesta piuttosto raramente e che non è stato osservato un trend in aumento. Come riportato dagli Autori, le principali fonti di esposizioni erano gli shampoo e i saponi liquidi per le mani e/o i detergenti. Gli Autori sottolineano che tutti i pazienti presentavano la barriera cutanea alterata a causa di una dermatite atopica e/o di una dermatite da contatto precedente.