Episodi ipotensivi associati ad infusione di azitromicina

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina

 

Caso clinico (1)

Un uomo di 64 anni, ex fumatore, affetto da 9 anni da polmonite interstiziale di grado severo, si presentò con dispnea.

Gli esami di laboratorio evidenziarono un aumento dei livelli dei marker infiammatori e gli esami strumentali eseguiti a livello toracico mostrarono un nuovo infiltrato bilaterale compatibile con la diagnosi di polmonite acquisita in comunità di grado severo.

Pertanto, il paziente fu trattato con azitromicina (500 mg/die per via endovenosa) e ceftriaxone (1 g/die per via endovenosa).

 

Il paziente era affetto anche da diabete mellito di tipo 1 e psoriasi. In precedenti ricoveri, l’uomo era stato trattato con ceftriaxone e piperacillina+tazobactam senza complicanze.

 

Durante l’attuale ricovero, il paziente sviluppò un episodio ipotensivo con una riduzione della pressione da 100/70 a 60/30 mmHg.

La saturazione dell’ossigeno scese da 97% a 60%; inoltre, si manifestarono tachipnea (26 atti respiratori/min) e cianosi periferica.

Dopo l’episodio, il paziente riferì sensazione di calore, flushing, sudorazione e nausea.

Venne ricoverato presso l’unità di terapia intensiva per un’ulteriore valutazione.

 

Gli esami diagnostici effettuati (troponina serica, radiografia toracica, ecografia agli arti inferiori, etc.) non evidenziarono nulla di significativo.

L’elettrocardiogramma non mostrò la presenza di aritmia. Tuttavia, l’intervallo QT corretto risultò lievemente prolungato in due occasioni (QTc = 471 e 491 ms).

Inoltre, gli esami di laboratorio evidenziarono la presenza di iperglicemia e un’alterazione della funzionalità renale e di quella epatica.

Nell’arco di 2 giorni, si verificarono altri due episodi di ipotensione.

Tutti gli episodi si erano verificati durante l’infusione di azitromicina, con risoluzione immediata appena l’infusione terminava.

Pertanto, sospettando un ruolo dell’azitromicina, il trattamento venne interrotto e non si verificarono altri episodi.

 

Gli effetti avversi più frequenti durante il trattamento con azitromicina includono nausea, diarrea, dolore addominale, epatotossicità e prolungamento dell’intervallo QT che può portare a morte cardiaca improvvisa (2-4).

In letteratura non sono stati riportati casi di episodi di ipotensione a seguito dell’infusione endovenosa dell’azitromicina.

Alcuni studi (5-7) hanno evidenziato un aumento del rischio di ipotensione quando i macrolidi vengono utilizzati in concomitanza con i calcio-antagonisti, ma tale rischio risultava associato ad eritromicina e a claritromicina. Inoltre, nel caso sopra riportato il paziente non era in trattamento con antipertensivi.

 

Bibliografia

  1. Wong J, et al. Hypotensive episodes associated with azithromycin infusion: a potentially fatal adverse drug reaction. Respirol Case Rep 2019; 7: e00464.
  2. Zuckerman JM. Macrolides and ketolides: azithromycin, clarithromycin, telithromycin. Infect Dis Clin North Am 2004; 18: 621–649.
  3. Martinez MA, et al. Clinical and histologic features of azithromycin‐induced liver injury. Clin Gastroenterol Hepatol 2015; 13: 369.
  4. Cheng YJ, et al. The role of macrolide antibiotics in increasing cardiovascular risk. J Am Coll Cardiol 2015; 66: 2173–2184.
  5. Gandhi S, et al. Calcium‐channel blocker‐clarithromycin drug interactions and acute kidney injury. JAMA 2013; 310: 2544–2553.
  6. Wright AJ, et al. The risk of hypotension following co‐prescription of macrolide antibiotics and calcium‐channel blockers. CMAJ 2011; 183: 303–307.
  7. Calcium channel blockers+macrolides: elderly patients hospitalised for low blood pressure. Prescrire Int 2012; 21: 182.

 

Link

Ultimo aggiornamento: 26 agosto 2020